Mascherine tessuto non tessuto: 3 differenze (importanti) con i facciali filtranti in cotone.

Mascherine in tessuto non tessuto e caratteristiche

Vuoi conoscere la differenza tra le mascherine in tessuto non tessuto e quelle in cotone? Eccole in 3 punti.

È molto probabile che tra i negozi ti sa capitato di imbatterti sia sulle mascherine in tessuto non tessuto (come le mascherine chirurgiche o i DPI), sia su quelle in cotone, senza sapere esattamente quale fosse la differenza tra i due materiali.

Quelle in cotone sono lavabili, mentre quelle in TNT sono mascherine usa e getta, le une sono più morbide e colorate, mentre le altre hanno una struttura un po’ più “rigida”.

Ma allora quali è meglio scegliere?

Ecco le 3 principali differenze tra mascherine in tessuto non tessuto e quelle in cotone.

Mascherine tessuto non tessuto e in cotone

1. Struttura: ecco la principale differenza.

La prima delle differenze tra le mascherine in tessuto non tessuto e quelle in cotone, come dice il nome stesso, è il materiale con il quale vengono realizzate.

Le modalità di produzione di questi materiali e di conseguenza la struttura finale, ne determinano il potere filtrante e la resistenza ai lavaggi, ai liquidi o ad altre sostanze.

Ma per capire meglio di che cosa stiamo parlando, è meglio esaminare prima di tutto in che modo viene realizzato il TNT, il materiale meno conosciuto.

Il nome di questo materiale deriva dal suo aspetto e dal metodo con il quale viene prodotto: il TNT infatti ad occhio nudo potrebbe sembrare un comune tessuto, ma in realtà viene realizzato con modalità molto differenti. Esaminando più dettagliatamente un campione di TNT infatti, si può notare come le sue fibre non abbiano una struttura ordinata tipica della della tessitura o della maglieria, ma presentano una disposizione casuale.

Analizzando il cotone invece, è facile notare la sua tipica struttura ortogonale creata da trama e ordito.

Oltre a questo, c’è da dire che il tessuto non tessuto viene realizzato con diverse composizioni di più materiali sintetici, al contrario del cotone che è un’unica fibra naturale. Le due composizioni più utilizzate nel mondo della mascherine però, per quanto riguarda il TNT sono soprattutto il polipropilene (PP) e il poliestere (PE), con filatura Meltblown e Spunbond.

Questi materiali hanno delle caratteristiche specifiche, quindi per quanto riguarda la realizzazione delle mascherine, vengono utilizzati in sovrapposizione, secondo una logica ben precisa.

Prendiamo come esempio le mascherine chirurgiche:

  • Nello strato esterno viene utilizzato il tessuto non tessuto Spunbond, in modo tale da conferire alla mascherina resistenza meccanica e resistenza ai liquidi.
  • Nello strato intermedio invece, viene inserito lo strato di TNT Meltblown (con fibre del diametri di 1-3 micron), che conferisce alla mascherina un maggior potere filtrante.
  • Anche per lo strato interno viene utilizzato il TNT Spunbond, ma in questo caso per proteggere la pelle dal contatto diretto con lo strato filtrante.

Per quanto riguarda le mascherine in cotone invece, il materiale è sempre lo stesso in ogni strato, e si tratta di una fibra naturale e delicata sulla pelle.

Come puoi notare le differenze per quanto riguarda la struttura delle mascherine sono sostanziali.

Ma ora passiamo al prossimo punto.

Leggi anche: Mascherina & sport: le 3 cose che devi (assolutamente) sapere prima di fare attività sportiva con la mascherina.

2. Lavabili o non lavabili? Differenze di utilizzo.

Dopo aver letto il paragrafo precedente, certamente avrai un’idea più chiara riguardo al materiale con il quale vengono realizzate le mascherine antivirus in tessuto non tessuto.

Come già saprai, le mascherine chirurgiche e le altre tipologie di mascherina antibatterica realizzate in TNT, solitamente sono monouso (se riutilizzabili sono contrassegnate con la lettera R) e non possono essere lavate.

Questo dipende proprio dal fatto che essendo il TNT un materiale privo di trama, è molto più soggetto ad indebolirsi durante i lavaggi.

Quindi lavare e riutilizzare una mascherina in tessuto non tessuto, equivale ad indossare un prodotto che non può garantire protezione, perché le sue fibre sono state danneggiate dal lavaggio.

Il cotone invece, è resistente alle alte temperature, e la sua trama, essendo realizzata in un certo modo, consente di effettuare più lavaggi, mantenendo integra la sua struttura.

Naturalmente anche il cotone non è un materiale eterno, ma acquistando una mascherina in cotone certificata, il produttore indicherà certamente il numero di lavaggi consigliati, per essere certi di avere la protezione adeguata da virus e batteri.

Quindi le mascherine in tessuto non tessuto monouso non possono essere lavate, mentre quelle in cotone, possono svolgere la loro funzione protettiva in più occasioni.

Mascherine tessuto non tessuto e differenze

3. Prezzo: una differenza molto evidente.

Evidenziato che le mascherine antibatteriche in TNT non possono essere lavate, ora è il caso di passare all’argomento prezzi: un’altra differenza sostanziale tre le due categorie che siamo confrontando.

Le mascherine antiallergiche ora sono vendute ad un prezzo che non dovrebbe superare i 0,50 euro, le mascherine DPI come le FFP2 e le KN95 invece, hanno un prezzo che si aggira attorno ai 3 – 4 euro al pezzo, mentre le mascherine FFP3 hanno un prezzo ancora maggiore.

Per quanto riguarda le mascherine in cotone invece, i prezzi del mercato possono variare tantissimo. Infatti, mentre le mascherine in TNT per essere a norma devono far parte di alcune categorie ben definite, per quanto riguarda quelle in tessuto, non ci sono delle regolamentazioni specifiche sulla produzione, di conseguenza ogni imprenditore è libero di fare il prezzo che preferisce in base a ciò che propone.

Nonostante ciò, le mascherine antivirus in tessuto si sono diffuse sempre di più, quindi ad oggi possiamo dire che la media del costo per pezzo è di circa 5 euro.

Considerando che le mascherine lavabili possono essere riutilizzate più volte dunque, il loro prezzo è più conveniente, ma c’è da dire che se dovessi avere la necessità di frequentare dei luoghi a rischio contagio potenzialmente molto alto, sarebbe meglio preferire un DPI della categoria FFP3 o le mascherine FFP2.

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In conclusione.

Come hai potuto leggere in questo articolo, le differenze tra maschere facciali in tessuto non tessuto e quelle in cotone sono tante. Il materiale influisce sia sul potere protettivo, sia sul tipo di utilizzo delle protezioni che può essere fatto.

Ricorda che se acquisti le mascherine in TNT, sia che si tratti delle chirurgiche, delle mascherine KN95 o FFP2, è fondamentale che ti assicuri che siano dotate di certificazione CE. Infatti la certificazione è l’unico modo che puoi avere per sapere se ti trovi davanti a prodotti realmente efficaci e a norma o meno.

Pr quanto riguarda le mascherine di stoffa, diffida da quelle realizzate in casa, ma anche in queto caso assicurati di acquistare e indossare solamente mascherine lavabili testate e certificate per sicurezza ed efficacia.

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