Cosa sono i droplet e qual è la distanza giusta per evitare il contagio dal Covid-19?

Cosa sono i droplet

Ecco cosa devi sapere in merito ai droplet e al loro ruolo nella diffusione del virus

Da quando il mondo è stato investito dall’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 tantissimi aspetti della vita di tutti i giorni sono cambiati. Distanziamento sociale, mascherine, igienizzanti per le mani, Green Pass sono tutte parole che prima del 2020 o non esistevano o riguardavano solamente alcune categorie di persone. Da due anni a questa parte, invece, tutti abbiamo dovuto fare i conti con situazioni e abitudini completamente nuove.

Inoltre, le persone hanno iniziato a sentire, leggere e pronunciare insistentemente parole che in precedenza non erano di uso comune, come ‘assembramento’ o ‘droplet’. Nelle prossime righe spiegheremo a cosa si riferisce questo termine e che incidenza hanno i droplet sul contagio da Coronavirus.

I droplet si liberano anche con la tosse

Droplet: cosa sono e quando vengono liberati

Tra le nuove parole entrate nel vocabolario comune ce n’è una di cui tuttora molte persone continuano a ignorare il significato: droplet. Questo termine inglese è stato tirato in ballo in più occasioni in riferimento al contagio. Ma cosa significa droplet in italiano? Letteralmente gocciolina, ma ciò che si intende indicare con l’utilizzo di questa parola sono le gocce di saliva che vengono liberate nell’aria dalle persone. Anche senza accorgercene, infatti, espelliamo gocce di saliva (talvolta così piccole da risultare invisibili) dalla bocca e dal naso in continuazione, ad esempio quando parliamo, cantiamo e respiriamo.

Quando invece tossiamo o starnutiamo ci rendiamo conto delle gocce di saliva che vengono espulse dalle nostre vie respiratorie. Naturalmente, con questi droplet liberiamo nell’aria anche degli agenti patogeni come virus e batteri; di conseguenza, in un periodo storico come questo diventa importantissimo limitare la quantità di goccioline immesse nell’aria.

Poiché eliminare l’espulsione dei droplet dal corpo è realisticamente impossibile, dall’inizio della pandemia si è parlato molto di quale possa essere la distanza che le persone dovrebbero mantenere tra loro per evitare di entrare in contatto con queste goccioline. Nel prossimo paragrafo parleremo proprio di questo aspetto.

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Qual è la distanza giusta per evitare di entrare in contatto con i droplet

I medici e gli scienziati hanno discusso a lungo sulla distanza di sicurezza da mantenere per evitare che i droplet espulsi da una persona possano raggiungere le vie respiratorie di un’altra. Lo avrai sentito ripetere fino alla nausea durante i vari lockdown e le varie zone a colori: la distanza minima da rispettare è di 1 metro. In seguito a vari studi, infatti, è emerso che il contagio avviene perlopiù a distanze inferiori.

Tuttavia, è bene precisare che non sempre 1 metro è sufficiente a tutelare le persone da un eventuale contagio. Infatti i droplet possono coprire distanze maggiori a seconda di fattori come la forza con cui vengono espulsi (le goccioline di uno starnuto arrivano più lontano rispetto a quelle che si liberano mentre si parla), la densità e perfino l’umidità dell’ambiente in cui ci si trova.

Ad ogni modo, rispettare una distanza di sicurezza di 1 metro o addirittura superiore non mette completamente al riparo dal contagio perché i droplet si depositano anche sulle superfici. Pertanto, toccare un oggetto contaminato o stringere la mano a una persona che precedentemente ha starnutito o tossito coprendosi la bocca rappresenta un rischio. Vediamo dunque quali accorgimenti – oltre al distanziamento sociale – occorre adottare per prevenire il contagio.

Per evitare i droplet è importante usare le mascherine

Come prevenire il contagio da droplet

Non stiamo certamente rivelando il terzo mistero di Fatima, ma lo strumento migliore che abbiamo a disposizione per impedire ai droplet di arrivare al naso e alla bocca sono le mascherine protettive. È doveroso, però, fare una distinzione tra le mascherine chirurgiche e le mascherine FFP2 e FFP3.  Le prime, infatti, sono particolarmente efficaci per proteggere gli altri ma non sé stessi poiché la loro capacità filtrante in uscita è compresa tra il 95% e il 98% mentre quella in ingresso è solamente del 20%. Le seconde invece garantiscono lo stesso livello di protezione per l’aria espirata e per quella inspirata perché trattengono gli agenti patogeni sia nello strato interno sia in quello esterno.

Attenzione, però: mettere naso e bocca al riparo dai droplet non è sufficiente per impedire ai virus di contagiarti. Infatti queste goccioline possono accedere all’organismo anche attraverso gli occhi. Per questo motivo è fondamentale curare l’igiene durante la giornata, dunque lavarsi spesso le mani o utilizzare un gel igienizzante (anche prima di indossare o rimuovere le mascherine) e disinfettare spesso gli oggetti e le superfici esposte alla contaminazione con uno spray igienizzante. In ogni caso, pur prendendo queste precauzioni sarebbe opportuno evitare il più possibile di toccarsi naso, bocca e occhi con le mani.

Leggi anche: Quante volte al giorno utilizzare l’igienizzante mani per proteggersi dai microrganismi

In conclusione

Se dopo aver letto questo articolo hai compreso ancora meglio l’importanza della protezione dai droplet, è probabile che dispositivi come le mascherine antivirus e gli igienizzanti per le mani abbiano acquisito ulteriore valore ai tuoi occhi. Nel sito di MaskHaze potrai disporre di una vasta gamma di mascherine di vari tipi e scegliere il prodotto igienizzante più adatto alle tue esigenze.

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