Disinfettante mani a base di etanolo: le principali differenze con quelli a base alcolica

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Alle prime notizie riguardanti la diffusione del tanto temuto virus proveniente dalla Cina, e prima ancora che iniziasse la corsa alle mascherine per il volto, i consumatori si sono lanciati alla ricerca di gel disinfettante mani. Questi prodotti, disponibili anche in piccole confezioni, comode da portare sempre con sé, si rivelano immediatamente indispensabili nel momento in cui si è fuori casa e non è possibile lavare le mani con acqua e sapone.

Tuttavia, è importante sapere che non tutti i disinfettanti sono uguali e non tutti sono in grado di eliminare virus, batteri e germi patogeni.

Quando è esplosa la pandemia da Covid-19, infatti, le autorità competenti in ambito sanitario si sono preoccupate di chiarire quali prodotti possono essere in grado di preservarci dai virus: in particolare, sono efficaci quelli che contengono una percentuale di alcol superiore al 60%.

Quando si acquista un disinfettante, quindi, è fondamentale leggere le informazioni riportate sull’etichetta per capire se contiene un’adeguata quantità di etanolo (banalmente chiamato alcol etilico).  Di norma, mentre i cosiddetti presidi medico chirurgici riportano correttamente questa informazione, altri tipi di prodotti non la riportano. Vediamo quindi quali sono le differenze tra questi e il disinfettante per mani a base di etanolo

Disinfettante mani all’etanolo: perché usarlo

In particolare, l’Istituto Superiore della Sanità, ricorda che i disinfettanti per mani a base di etanolo, per poter essere efficaci, devono possedere una concentrazione di alcol di almeno il 60%. La percentuale sale ulteriormente (fino al 80%) se questi stessi prodotti vengono impiegati in ambito medico-ospedaliero. Nel dare queste informazioni, l’Istituto Superiore della sanità fa riferimento a principi attivi come, appunto l’etanolo o l’ipoclorito di sodio e a presidi medico chirurgici e biocidi, ossia a prodotti realmente efficaci contro i virus. 

Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato indicazioni precise sulla composizione di un prodotto disinfettante efficace e sulla concentrazione con la quale ogni componente deve essere presente. Secondo le indicazioni dell’OMS, un liquido disinfettante deve contenere alcol etilico, acqua ossigenata, glicerina e acqua distillata. La percentuale di alcol, come già detto, non deve essere sotto il 60%; la glicerina serve per rendere il prodotto viscoso e fare in modo che rimanga più tempo sulle mani, mentre l’acqua ossigenata agisce contro le spore batteriche. 

Leggi anche: Come disinfettarsi le mani: 3 dritte per garantirti di farlo correttamente 

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Disinfettante mani a base di etanolo e prodotti antibatterici

Una prima doverosa distinzione va fatta tra il disinfettante per mani a base di etanolo e un comune prodotto antibatterico. L’antibatterico, infatti, non uccide i virus, ma agisce esclusivamente contro i batteri distruggendoli o riducendone la potenza.

Pertanto, disinfettare le mani con un prodotto antibatterico con la speranza di allontanare i virus (come il Coronavirus) è del tutto inutile: semmai, infatti, in questo modo è possibile prevenire solo l’insorgere di un’infezione di natura batterica.

Disinfettante mani etanolo e pulizia con acqua e sapone

È molto importante saper distinguere “detersione” da “disinfezione” delle mani. Con il primo termine si indica la normale pulizia che si fa utilizzando acqua e sapone o un prodotto cosmetico. Con la disinfezione, invece, si ottiene l’eliminazione di germi e microrganismi patogeni. In questo caso, acqua e sapone non bastano, occorre infatti igienizzare più in profondità. 

Per farlo, bisogna usare un disinfettante mani a base di etanolo, ossia un prodotto che riporti la dicitura “presidio medico chirurgico”. Il normale sapone liquido, per quanto il suo utilizzo quotidiano e frequente risulti importante per l’igiene personale e l’eliminazione di sporcizia e germi, pulisce ma non disinfetta

A questo proposito, occorre fare ancora una distinzione tra due concetti attorno ai quali si fa un po’ di confusione: igienizzazione e disinfezione.

Due concetti che anche per la legge italiana sono ben distinti tra loro. L’igienizzazione si riferisce infatti alle normali attività di pulizia, il cui obiettivo è rimuovere polveri e sporcizia da oggetti, ambienti e superfici. La disinfezione, invece, riguarda tutti quei procedimenti volti all’eliminazione di parassiti, germi e altre specie nocive o non desiderate.

I disinfettanti, come il disinfettante per mani a base di etanolo, sono, come abbiamo già detto, “presidi medico chirurgici” che hanno come funzione prioritaria quella di eliminare i microrganismi patogeni. Non sono, però, indicati per la pulizia o per agire contro la sporcizia.

Al contrario, i prodotti igienizzanti come il gel igienizzante mani, invece, sono spesso cosmetici che hanno semplicemente la funzione di detergere. Sono pensati, quindi, per la pulizia e la cura della pelle e, in alcuni casi, possono agire anche contro i batteri. Ma, appunto, non possono essere considerati disinfettanti e non possono assicurare una funzione contro germi e batteri.

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Come usare correttamente il disinfettante per mani a base di etanolo

Non basta usare un disinfettante con un’adeguata concentrazione di alcol per eliminare virus e altri microrganismi pericolosi per la salute: il disinfettante, infatti, va usato correttamente. Come le autorità sanitarie hanno più volte ribadito, il disinfettante va applicato sulle mani asciutte. Queste vanno poi strofinate abbondantemente per almeno 30-40 secondi, facendo in modo che il prodotto si distribuisca sull’intera superficie tra dita, dorso, polso e palmo. Infine, bisogna continuare a sfregare le mani finchè il disinfettante non si sarà asciugato completamente.

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