Mascherine antismog per ciclisti: le caratteristiche tecniche dei migliori modelli

mascherine antismog per ciclisti

Indipendentemente dall’attuale emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, chi sceglie di muoversi in bicicletta è facile che si doti di mascherine antismog per ciclisti.

Già da tempo, e ben prima che arrivasse il virus a spaventarci, combattiamo, infatti, con un altro nemico invisibile che infesta l’aria che respiriamo causando non pochi danni alla nostra salute: l’inquinamento. È risaputo che particolato e polveri sottili, alla lunga, possono portare a malattie anche gravi del sistema respiratorio.

Per i ciclisti, che passano tanto tempo a contatto con i fumi e il traffico delle strade, le maschere antismog possono rappresentare un’ottima soluzione per proteggere le vie aeree dalle sostanze nocive presenti nell’aria. Tuttavia, non è semplice capire quali sono i modelli di mascherine antismog per ciclisti più efficaci. Facciamo chiarezza nei prossimi paragrafi dando qualche consiglio per l’acquisto e l’utilizzo di questi prodotti.

Come sono fatte e come funzionano le mascherine antismog per ciclisti

Sappiamo bene che i dispositivi di protezione individuale (DPI) come le mascherine FFP2 e FFP3 si sono rivelate delle soluzioni più che ottime nel contrastare la pandemia da Covid-19. In particolare, sono fondamentali per chi vive o lavora a contatto con individui positivi al virus o risultati infetti, e per chi passa tante ore a contatto con il pubblico.

Allo stesso modo, questi prodotti si rivelano molto utili anche per i ciclisti, che percorrono ogni giorno tragitti di media lunghezza per raggiungere il posto di lavoro o che si spostano in bici per esigenze di vita quotidiana.

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come funzionano le mascherine antismog per ciclisti

Tipologie di maschere antismog per ciclisti 

I dispositivi di protezione individuale come le maschere facciali si caratterizzano per la capacità di filtrare particelle nocive di dimensioni molto piccole, evitando così che raggiungano le vie aeree di chi li indossa.

La normativa europea che regola la produzione e il funzionamento di questi dispositivi li divide in tre categorie, proprio a seconda dell’efficienza filtrante che possiedono. Mentre le mascherine FFP1 (dove FFP sta per “Filtering Facepiece Particles”) possono filtrare fino al 78% degli agenti patogeni e inquinanti, le mascherine FFP2 arrivano fino al 92% e le mascherine FFP3 fino al 98%.

Le maschere FFP3 sono quindi le più efficaci nel bloccare fumi, polveri sottili, virus e particelle di materiali anche molto pericolosi come il piombo e l’amianto. Non a caso, vengono utilizzate dai lavoratori industriali di settori come il chimico e il metallurgico.

In generale, i modelli FFP3 sono anche le mascherine antismog per ciclisti più efficaci.

In fase di acquisto, la scelta del modello deve dipendere soprattutto dalla valutazione del reale utilizzo che se ne farà e del tempo di esposizione allo smog al quale si pensa di sottoporsi. Occorre, quindi, valutare che tipo di utilizzo verrà fatto della bicicletta (quante volte a settimana o quante ore al giorno si pensa di usarla) e se questa verrà impiegata per percorsi urbani o per strade di campagna e percorsi naturalistici. In molti casi, infatti, sono sufficienti le mascherine FFP1 e FFP2.

Valvole di espirazione e mascherine antismog per ciclisti

Un elemento molto importante nella scelta di una maschera antismog per ciclisti è la presenza della valvola di espirazione

Questa fa sì che il fiato fuoriesca dalla maschera, evitando la creazione della condensa al suo interno. In questo modo, aumenta il comfort di chi la indossa. Non solo, ma la valvola aiuta a rendere più agevole la respirazione migliorandola.

Pertanto, è sicuramente adatta a chi soffre d’asma o di allergie respiratorie.
Per chi porta gli occhiali, la presenza della valvola di espirazione è sicuramente un plus di notevole importanza: questa evita, infatti, l’appannamento delle lenti, rendendo ottimale la visibilità del ciclista. Affinché questo si verifichi, però, occorre che la mascherina venga posizionata correttamente sul viso seguendo le istruzioni della ditta produttrice.

A questo proposito, alcune maschere sono dotate di placchetta stringinaso regolabile per far sì che il dispositivo si fissi meglio al viso.

Mascherine antismog per ciclisti monouso o riutilizzabili

Un ciclista può scegliere tra mascherine monouso, quindi usa e getta, e mascherine con il filtro intercambiabile

Nel primo caso, si tratta di prodotti che hanno una durata variabile di alcune ore (minimo 10 ore), al cui termine si esaurisce l’efficacia del dispositivo. Per questo motivo, è importante non utilizzarlo più a lungo del previsto e non riciclarlo. 

Nel secondo caso, invece, le mascherine possono essere riutilizzate, ma va periodicamente sostituito il filtro. La sostituzione va fatta in base alle indicazioni fornite dalla ditta produttrice, ma è abbastanza intuibile quando è il momento di farla perché il filtro si scurisce e la respirazione diventa più difficoltosa.

Questi modelli, di solito, hanno un costo più alto a fronte, però, di un utilizzo prolungato nel tempo.

Consigli per l’utilizzo della mascherina antismog per ciclisti

Consigli per l’utilizzo della mascherina antismog per ciclisti

Qualsiasi dispositivo di protezione individuale, per funzionare, deve essere indossato nel modo corretto, altrimenti la sua efficacia rischia di essere vanificata.
La mascherina deve quindi aderire perfettamente al volto e non deve lasciare fessure aperte al passaggio dell’aria. Chi porta la barba potrebbe non riuscire a indossarla come si deve.

La mascherina va poi fissata al viso mediante gli appositi elastici (che devono essere agganciati alle orecchie) o i lacci (che vanno invece legati dietro il collo e la testa).

Chi acquista mascherine antismog per ciclisti con filtri intercambiabili deve fare attenzione a riporre i filtri in un luogo sicuro, asciutto e non a contatto con l’aria. Pertanto, è bene che la confezione dei filtri rimanga ben chiusa fino al momento dell’utilizzo.

Infine, durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, raccomandiamo ai ciclisti di seguire le disposizioni emesse dalle autorità sanitarie circa l’uso dei DPI. In particolare, l’utilizzo va accompagnato al rispetto di norme igieniche molto rigorose, come lavarsi le mani con estrema cura prima di indossare la mascherina e dopo averla rimossa.

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