Mascherine chirurgiche colorate: dove trovarle e come verificare che siano a norma.

Come trovare mascherine chirurgiche colorate e verificare che siano a norma

Tutto quello che vorresti sapere sulle vivaci mascherine colorate.

Negli ultimi tempi, si è sentito molto parlare di mascherine chirurgiche.

Ciò è inevitabilmente correlato all’emergenza sanitaria che, nostro malgrado, ci ha coinvolto senza distinzioni.

Capire come proteggersi al meglio e quali mascherine fossero le più adatte alle nostre esigenze, non è stato sempre facile.

Chirurgiche, FFP2, di stoffa e ora anche colorate.

Ma sono sicure?

Vediamolo insieme.

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Le classiche mascherine chirurgiche, quelle azzurre.

Classica mascherina chirurgica azzurra

Le mascherine chirurgiche si presentano di una colorazione esterna azzurro chiaro.

Anche note come maschere facciali per uso medico, a causa delle loro caratteristiche, di cui parleremo a breve, sono particolarmente utili per la protezione del paziente da eventuali virus e batteri.

Come sono fatte?

Questi dispositivi medici sono formati da tre o 4 strati di tessuto non tessuto (TNT) in grado di garantire l’efficacia filtrante e, in alcuni casi, la resistenza agli schizzi.

Il loro utilizzo specifico riguarda situazioni sanitarie in cui si palesa l’esigenza di proteggere le persone circostanti, più che i soggetti che la indossano.

Le mascherine chirurgiche, per questo motivo, vengono anche definite come “mascherine altruiste”.

La ragione è da individuare nella specificità della capacità filtrante. Mi spiego meglio.

Questo tipo di dispositivo, infatti, ha un’elevata funzione filtrante solo in fase espiratoria.

Ciò significa, in parole povere, che sono in grado di bloccare e trattenere le particelle in uscita, con un grado di efficienza superiore al 95%.

Il discorso cambia notevolmente cambiando punto di vista.

Se consideriamo dunque l’efficacia filtrante dei flussi d’aria in entrata, in fase inspiratoria quindi, il grado di efficienza si riduce notevolmente, riuscendo a trattenere solo il 20% delle particelle potenzialmente pericolose.

Tuttavia, rappresentano una risorsa irrinunciabile in contesti come quello odierno.

Durante la pandemia da Covid-19 infatti, hanno contribuito in modo determinante nel contenimento dei contagi.

Se indossate dalla totalità delle persone presenti in un determinato luogo infatti sono in grado di bloccare ben il 95% delle particelle che potrebbero essere infette.

Se ne raccomanda l’uso quindi ai soggetti affetti da Covid-19 (o altre malattie contagiose) e potenzialmente tali.

Indossarle è diventato quindi indispensabile per affrontare al meglio il difficile periodo storico di cui siamo testimoni.

Ma ne esistono altri tipi, oltre alle classiche azzurre?

Sì, ad oggi è possibile scegliere tra un’infinità di varianti.

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Le mascherine chirurgiche colorate: in che modo sono diverse?

Le innovative mascherine variopinte, se a norma, non differiscono dalle classiche, eccezion fatta per il loro aspetto.

Con l’esplosione dell’utilizzo delle mascherine chirurgiche su così larga scala, abbiamo visto nascere nuove esigenze da parte degli utenti e, di conseguenza, nuove opportunità di business per i venditori.

Se questi dispositivi erano confinati al settore sanitario, nel corso degli ultimi due anni hanno visto espandersi notevolmente i relativi contesti di utilizzo.

A causa dell’epidemia mondiale che stiamo vivendo infatti, abbiamo dovuto abituarci a indossarla durante tutte quelle attività, quotidiane o meno, che hanno poco o nulla da spartire con i contesti ospedalieri e ambulatoriali.

Utilizzare la mascherina durante il lavoro, o anche solo per andare a fare una passeggiata, ha reso questo dispositivo di protezione un vero e proprio accessorio, attraverso il quale esprimere la propria individualità.

Il fatto inoltre di non poter mostrare il volto, ha tolto l’opportunità di comunicare attraverso l’espressività e ha uniformato enormemente l’impatto visivo di ognuno di noi.

Di qui l’idea di variare l’offerta, rendendo possibile scegliere tra tante varianti di colore o simpatiche illustrazioni, che consentissero, nonostante l’obbligo di indossarla, di poter esprimere sé stessi attraverso di essa.

Oggi è infatti possibile acquistare mascherine di tutti i colori: nere, per contesti più formali o professionali, di colori vivaci invece per esprimere positività e buonumore.

Insomma, un vero e proprio accessorio che, grazie a questa novità, è addirittura possibile abbinare agli indumenti.

Attenzione però a dove le acquisti.

Nonostante questa nuova dimensione più libera e vivace, sono pur sempre dispositivi medici e come tali devono necessariamente rispettare dei protocolli.

In che modo sono diverse le mascherine chirurgiche colorate?

Classiche o colorate: come verificare che siano a norma?

Le mascherine facciali ad uso chirurgico, classiche o colorate che siano, nascono come dispositivi medici con una funzione protettiva ben precisa.

Il loro obiettivo infatti è quello di impedire a chi le indossa di contaminare l’ambiente circostante.

La loro efficacia filtrante, pari al 95%, limita la diffusione nell’aria degli agenti patogeni, rendendole particolarmente indicate all’utilizzo in ambienti in cui si presti assistenza a pazienti, come ospedali, ambulatori o case di cura.

Per svolgere la loro funzione in modo efficace, le mascherine chirurgiche sono sottoposte a diversi test, volti a verificare le loro prestazioni in termini di sicurezza e resistenza.

La normativa che stabilisce i requisiti che devono necessariamente avere i dispositivi medici è la UNI EN 14683:2019.

Nel dettaglio, i requisiti di conformità identificati dalla norma sono i seguenti:

  • PROVA DI TRASPIRABILITÀ
    Consiste nella capacità della mascherina di far passare l’aria;
  • PROVA DI EFFICIENZA DI FILTRAZIONE BATTERICA (o BFE)
    Consiste nella misurazione della resistenza della mascherina alla penetrazione dei batteri e si esprime in valori percentuali.
  • PROVA DI DETERMINAZIONE DELLA CARICA MICROBICA (BIOBURDEN)
    Con il termine bioburden si intende il numero di batteri che abitano una superficie che non è ancora stata sterilizzata.
  • PROVA DI RESISTENZA AGLI SPRUZZI
    Consiste nella determinazione della capacità di una mascherina di resistere alla penetrazione di fluidi e liquidi.
  • PROVA DI BIOCOMPATIBILITÀ
    Consiste nell’accertare l’assenza di effetti collaterali indesiderati causati dai materiali utilizzati per costruire la mascherina (tossicità, irritazione, allergia, rossore, ecc.).

Dopo aver eseguito e superato i test, le mascherine vengono marcate con le diverse sigle, che insieme garantiscono l’affidabilità del prodotto.

Per verificare quindi che i dispositivi che stai per acquistare siano a norma di legge, basterà verificare le marcature sulla confezione. Sono 3 e devono essere tutte presenti.

  1. La prima è la sigla DM, che indica appunto che i prodotti sono a tutti gli effetti dispositivi medici.
  2. La seconda dicitura fondamentale è EN 14683 e garantisce il superamento con successo di tutte le prove elencate sopra.
  3. In ultimo, deve comparire il marchio CE.

In sintesi, classiche o colorate, purché a norma!

Le mascherine chirurgiche rappresentano da molto tempo una risorsa fondamentale nella prevenzione della diffusione di virus e batteri patogeni, anche e soprattutto oggi, nella lotta al Coronavirus.

Con l’avvento della pandemia infatti, il loro utilizzo ha visto una notevole espansione rispetto al settore sanitario, all’interno del quale era inizialmente confinato.

L’uso così diffuso poi, ha messo le basi per l’invenzione delle varianti colorate, molto apprezzate soprattutto da chi si sentiva eccessivamente uniformato alla massa e di conseguenza privato della propria individualità.

È infatti ora possibile acquistare facilmente mascherine colorate, che si possano abbinare agli indumenti indossati in moltissimi negozi.

Attenzione però.

Che siano classiche o colorate, accertarsi che siano a norma è sempre la prima cosa da fare.