Le mascherine cinesi irregolari non proteggono: ecco come riconoscerle

Mascherine cinesi irregolari: come riconoscerle

Come capire se le mascherine che acquisti sono a norma di legge

Da quando il Covid-19 ha fatto irruzione nelle nostre vite, ci siamo abituati a fare tante cose che prima non facevamo. Abbiamo iniziato a igienizzarci le mani molto più spesso rispetto a prima con degli spray igienizzanti e, soprattutto, abbiamo imparato a utilizzare la mascherina facciale per proteggerci dal contagio. Tuttavia, questi dispositivi fondamentali per salvaguardare la nostra salute in un momento storico così delicato non sono sempre affidabili. Dalla Cina, ad esempio, sono giunti diversi carichi di mascherine che – come si è scoperto – non garantivano affatto la giusta protezione dal coronavirus.

In questo articolo parleremo proprio delle mascherine cinesi irregolari e ti daremo qualche dritta per evitare di acquistare prodotti non conformi alle normative europee.

Mascherine cinesi e lotti irregolari

Mascherine cinesi: dopo i tanti lotti di dispositivi che non proteggono, lo scetticismo è tanto

Diciamo la verità: nonostante la Cina sia diventata una superpotenza economica da diverso tempo, in Italia permane ancora un’abitudine del passato: storcere il naso davanti a qualsiasi oggetto proveniente dal Paese della Grande Muraglia. Questa tendenza, poi, si è ulteriormente ingigantita in seguito alla pandemia di Covid-19. Inizialmente, quando il virus ha messo in crisi il gigante orientale e in Europa non si riscontravano ancora casi di persone positive, la fobia generale ha portato alla sospensione di tantissimi ordini di merce proveniente dalla Cina.

In seguito, però, quando la pandemia ha colpito il nostro Paese e l’Europa intera, dalla Cina sono giunti diversi lotti di mascherine e prodotti sanitari. Questo, perché la situazione di emergenza ha fatto sì che le scorte europee terminassero in pochissimo tempo. Purtroppo, però, moltissime mascherine protettive arrivate da Pechino sono risultate irregolari in quanto caratterizzate da una capacità filtrante insufficiente a garantire un’adeguata protezione contro il coronavirus.

Vuoi conoscere i numeri? In seguito a varie indagini è risultato che circa 250 milioni tra mascherine FFP2 e mascherine FFP3 giunte in Italia durante i primi sette mesi di emergenza fossero di qualità scadente e avessero superato i controlli solamente grazie a certificazioni false. Questo fatto, naturalmente, ha sollevato non poche polemiche.

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Le mascherine cinesi che arrivano in Italia sono tutte irregolari?

Dopo lo scandalo dei dispositivi di protezione individuale sequestrati dalle autorità, in Italia molte persone hanno iniziato a diffidare delle mascherine chirurgiche e delle mascherine antivirus di produzione cinese. Piuttosto comprensibile, data l’entità dei pezzi irregolari Made in China distribuiti non solo nello Stivale ma anche in altri Paesi europei. Per onestà intellettuale, però, occorre precisare una cosa molto importante: in Cina vengono prodotte tantissime mascherine che rispettano i parametri di sicurezza richiesti in Europa e molte di queste vengono distribuite in Europa.

Purtroppo, però, la loro provenienza genera sempre dubbi e perplessità a causa degli episodi spiacevoli avvenuti in passato. Basti pensare che tra i sequestri più famosi del 2021 figura quello effettuato dalla Guardia di Finanza di Gorizia, che ha smascherato (perdona il gioco di parole) 60 milioni di mascherine cinesi con certificazioni europee (presumibilmente false o alterate) rilasciate in Turchia. Ebbene, il 50% di questi dispositivi aveva una capacità filtrante insufficiente a proteggere naso e bocca dal contagio.

Alla luce di quanto accaduto, è probabile che ti stia domandando se esiste un modo per capire se le mascherine (nella fattispecie, cinesi) siano effettivamente in regola o meno. Vediamo cosa puoi fare per assicurarti che i dispositivi che stai acquistando abbiano una certificazione affidabile.

Le migliori mascherine FFP2 vengono prodotte in Italia

Come si riconoscono le mascherine cinesi irregolari? Guida alla verifica delle certificazioni

Dobbiamo darti una cattiva notizia: scovare le mascherine irregolari è più difficile di quanto sembri. Infatti, spesso e volentieri questi dispositivi sono contrassegnati da una certificazione apparentemente regolare e valida ma in realtà sono gli stessi produttori ad auto attribuirsela senza sottoporre la propria merce al controllo degli organi certificatori. Questo non deve stupire dato che accade anche per prodotti diversi dalle mascherine per il coronavirus.

In ogni caso, non disperare: con una buona dose di pazienza e la giusta accortezza hai la possibilità quantomeno di intuire se c’è qualcosa che non va. Nelle mascherine e nelle loro confezioni, infatti, devono essere indicati svariati dettagli e, con le opportune verifiche, è possibile individuare eventuali anomalie.

Parliamo di mascherine FFP2, quelle più utilizzate per la protezione dal coronavirus. Queste mascherine, per essere regolari, devono fare riferimento alla norma tecnica EN 149:2001+A1:2009, devono presentare il marchio CE accompagnato da quattro cifre che indicano l’organismo notificato. Inoltre, devono riportare in maniera chiara e leggibile la sigla che classifica il tipo di protezione (in questo caso, FFP2) nonché i dati del produttore.

Se anche uno solo di questi dati dovesse mancare, avresti già un campanello d’allarme. Tuttavia, dato che in molti casi queste informazioni vengono alterate o falsificate, puoi provvedere a una verifica più approfondita. In che modo? Andando a inserire le 4 cifre che seguono il marchio CE nel database NANDO, ovvero la banca dati europea degli organismi notificati.

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In conclusione

In questo articolo abbiamo parlato dei motivi per cui molte mascherine provenienti dalla Cina non sono sicure, contrariamente a quelle prodotte in Italia da fabbricanti che devono sottostare a un regime di controllo molto più severo. Acquistando mascherine provenienti dalla Cina vai incontro al rischio di ricevere un ‘bidone’; con quelle prodotte qui, invece, hai maggiori garanzie di sicurezza e protezione dal virus.

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