Mascherine amianto FFP3: 5 motivi per non acquistarle come protezione al Coronavirus

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I dispositivi di protezione come le mascherine per l’amianto FFP3 sono in grado di proteggere chi li indossa dalle infezioni ma anche dall’inalazione di particelle, polveri molto sottili, fumi e agenti inquinanti come quelli tipici di alcuni settori industriali. Questo grazie alla loro capacità filtrante molto elevata.

Anche per questo motivo, devono essere conformi a una normativa molto rigorosa e rispondere a requisiti molto precisi per poter essere immessi sul mercato. 

In occasione della recente emergenza sanitaria, la loro efficacia nel proteggere dal terribile Coronavirus è stata ampiamente dimostrata. E proprio perché si tratta dei dispositivi di protezione individuale più potenti sono stati raccomandati al personale medico e infermieristico impegnato in prima linea nella lotta contro il virus. Di contro, in alcune situazioni della normale quotidianità, e in generale quando il rischio di contagio quasi non sussiste, l’uso di questi prodotti non è necessario.
Scopriamo quindi quando le mascherine per l’amianto FFP3 non vanno acquistate per proteggersi dal Coronavirus.

5 motivi per cui non usare le mascherine amianto FFP3 contro il Coronavirus

Le mascherine FFP3 sono pensate per proteggere le vie respiratorie di chi le indossa dall’ingresso di particelle tossiche anche molto piccole (fino ai 0,6 micron), aerosol, fumi, polveri sottili e, come ormai sappiamo, da virus come il Coronavirus. Da quando è iniziata la pandemia abbiamo imparato a conoscerle come dispositivi di protezione individuale importantissimi in ambito sanitario, eppure queste mascherine sono largamente impiegate anche in diversi ambiti industriali.

In particolare, le maschere FFP3 sono le soluzioni raccomandate per proteggere le vie aeree durante lo smaltimento dell’amianto, ma anche in settori come quello chimico, nucleare, siderurgico, ecc.

Data quindi l’importanza e la non sempre facile reperibilità di questi prodotti, ci sono alcune situazioni in cui è preferibile optare per altri dispositivi. Nello specifico, ecco 5 motivi per cui non acquistare le mascherine FFP3 per l’amianto per contrastare il Coronavirus.

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quando non usare le mascherine amianto ppf3

Vanno usate soprattutto in ambito sanitario 


Durante la pandemia da Covid-19, le autorità sanitarie hanno spesso raccomandato di acquistare le mascherine in base al rischio di contagio cui si è esposti.
In particolare, le mascherine FFP2 sono adatte per un’esposizione medio-bassa: sono pertanto efficaci per medici e infermieri che assistono pazienti positivi o potenziali tali. Le mascherine FFP3, invece, sono indicate per livelli di esposizione più alti, per cui vanno indossate dal personale sanitario che assiste soggetti infetti sui quali deve effettuare manovre delicate come l’intubazione e la broncoaspirazione. In queste situazioni di emergenza, oltre alle mascherine FFP3, medici e infermieri devono indossare anche altri dispositivi di protezione (ad esempio, tute, guanti e occhiali).
Chi non è esposto a rischio di contagio può invece optare per le comuni mascherine chirurgiche. Anche le persone positive o potenziali tali sono tenute a indossarle, in quanto questi dispositivi medici sono pensati per proteggere non chi li indossa ma gli altri.

Vanno indossate correttamente


I dispositivi di protezione individuale come le mascherine per l’amianto FFP3 funzionano solo quando vengono indossati e utilizzati nel modo corretto. Questo, proprio in virtù della loro potenza ma anche della delicatezza di questi prodotti.
Per essere indossati come si deve, occorre che coprano mento, naso e bocca e, soprattutto, che aderiscano perfettamente al viso. Non devono quindi essere lasciate fessure aperte al passaggio dell’aria. Pertanto, gli uomini con la barba (anche non eccessivamente lunga) è bene che scelgano la protezione di un altro tipo di dispositivo.

Rendono la respirazione più difficoltosa


Rispetto alle classiche mascherine chirurgiche, i dispositivi di protezione come le mascherine per l’amianto FFP3 sono più pesanti e coprenti. Hanno quindi una maggiore resistenza respiratoria e, se usate a lungo, possono causare affaticamento. Ovviamente, il senso di fatica dipende anche dalla temperatura dell’ambiente in cui ci si trova e dal tipo di attività svolta. Però, in generale, è bene non indossare questo tipo di maschere per più di alcune ore di fila o, comunque, organizzarsi per poter fare delle pause o per usufruire di una ventilazione adeguata. 

Per lo stesso motivo, se ne sconsiglia l’uso a individui cardiopatici o con problemi respiratori, agli anziani e ai bambini. In questi casi, infatti, l’utilizzo della maschera rischia di diventare più controproducente che altro.
È inoltre opportuno che questi prodotti vengano indossati solo da chi è preparato al loro utilizzo e li sa maneggiare correttamente.

No alla valvola di espirazione


Il quarto motivo per cui è meglio non acquistare le mascherine FFP3 è la valvola di espirazione. Questa serve a rendere più agevole la respirazione di chi indossa la mascherina, in quanto evita spiacevoli inconvenienti come la formazione della condensa all’interno e l’appannamento degli occhiali. Tuttavia, proprio perché la valvola permette al fiato di uscire fuori, è assolutamente sconsigliato l’utilizzo di questi dispositivi da parte di soggetti malati o infetti. Il virus potrebbe, infatti, diffondersi tramite le goccioline di saliva che potrebbero uscire dalla maschera.  

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Il costo 

Essendo più potenti, certificate e avendo una capacità filtrante quasi assoluta, le mascherine FFP3 usate anche per l’amianto presentano un costo più alto rispetto alle mascherine mediche.
Inoltre, specie negli ultimi mesi, è capitato che non fossero sempre immediatamente disponibili presso farmacie e punti vendita autorizzati.

Pertanto, quando non strettamente necessario e in condizioni di relativa sicurezza, si consiglia di affidarsi tranquillamente alla protezione di altri dispositivi più semplici come le mascherine chirurgiche.

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