Mascherine antivirus: i principali errori di utilizzo frequenti tra i non esperti

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Abbiamo imparato a conoscerle già da alcuni mesi e possiamo dire che ormai facciano parte della nostra quotidianità: eppure, c’è ancora chi sbaglia a maneggiare, indossare e utilizzare le mascherine antivirus. Non è insolito, ad esempio, incontrare per strada qualcuno la cui mascherina copre solo la bocca e non il naso, o chi la rimuove e la reindossa dopo pochi secondi toccandola con le mani sporche.

In effetti, non basta portare la mascherina sul volto per proteggersi da virus e batteri in modo efficace: affinché questi dispositivi funzionino, occorre che vengano rispettate determinate norme igieniche e di comportamento.

Vediamo quindi quali sono gli errori assolutamente da non fare quando si utilizzano le mascherine chirurgiche e i dispositivi di protezione individuali.

Mascherine antivirus, gli errori da non fare

Se le mascherine antivirus non vengono utilizzate correttamente, la loro efficacia non può essere garantita.

L’esperienza degli ultimi mesi ci ha insegnato che alcuni errori sull’uso delle mascherine sono molto più frequenti di altri. In realtà, la casistica delle cose da non fare andrebbe maggiormente ampliata rispetto alla lista di errori che abbiamo individuato in questo articolo. Tuttavia, qui di seguito trovate quelli più comuni assieme ai motivi per i quali è ora di correggere i propri comportamenti e fare finalmente la cosa giusta.

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Non lavare correttamente le mani

Da quando è esplosa l’emergenza del Covid-19, le autorità in ambito sanitario, in primis l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non hanno fatto che ripeterlo: la prima regola da seguire per proteggersi deve essere la corretta igiene delle mani. La mani sporche rappresentano, infatti, uno dei principali veicoli di trasmissione di virus e batteri. Oltretutto, utilizzare i dispositivi di protezione individuale con le mani non correttamente disinfettate rischia di comprometterne il funzionamento. 

Pertanto, prima di indossare le mascherine antivirus, così come dopo averle rimosse dal viso, bisogna lavarsi le mani con estrema cura. Occorre usare acqua tiepida e sapone, oppure una soluzione idroalcolica o un gel disinfettante mani. Le mani e le dita vanno strofinate per bene in tutta la loro superficie per almeno 40 secondi.

Infine, le mani vanno igienizzate spesso anche quando ci si trova fuori casa e si viene a contatto con superfici potenzialmente contaminate.

Mettere la mascherina a contatto con superfici sporche

Non basta lavarsi le mani per proteggere le proprie mascherine antivirus dalla contaminazione.

Mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuali, infatti, non vanno mai appoggiati su mobili, scaffali, oggetti e, in generale, su qualsiasi superficie che non sia stata precedentemente pulita e disinfettata con cura. Altrimenti, è come toccare il dispositivo con le mani sporche. 

Una volta indossata, la mascherina non andrebbe mai toccata. Allo stesso modo, non andrebbe abbassata (ad esempio per fumare una sigaretta o per parlare al telefono) e poi sollevata di nuovo sul volto. In generale, bisognerebbe evitare di toccarsi il viso, gli occhi e i capelli.

L’utilizzo di questi prodotti impone, quindi, diversi riguardi e attenzioni molto specifiche.

Non coprire naso e bocca in modo corretto

Uno degli errori più comuni commessi da chi indossa la mascherina antivirus per le prime volte è quello di non far aderire perfettamente il dispositivo ai contorni del viso oppure di non coprire naso, bocca e mento come invece andrebbe fatto.

Per funzionare correttamente, le mascherine antivirus devono infatti aderire bene al volto: pertanto, nessuna fessura dovrebbe essere lasciata aperta al passaggio del respiro. Per questo motivo, chi porta la barba è molto difficile che riesca a indossare correttamente questi dispositivi.

Inoltre, come già detto, è fondamentale che la mascherina copra naso e bocca: il virus, infatti, può essere trasmesso da entrambi questi organi dai quali l’aria entra e fuoriesce.

Non gettare la mascherina dopo il primo utilizzo

La stragrande maggioranza di mascherine antivirus sono monouso: vanno quindi gettate dopo il primo utilizzo. Indossare più volte la stessa mascherina può risultare controproducente, in quanto creerebbe una sensazione ingannevole di falsa sicurezza, e addirittura pericoloso, perchè il rischio che sia contaminata è molto alto.
Allo stesso modo, occorre fare attenzione ai suggerimenti riguardanti la possibile pulizia e disinfezione delle mascherine antivirus con l’obiettivo di prolungarne l’utilizzo e riciclarle. Non esiste, infatti, alcuna rilevanza scientifica che testimoni l’attendibilità di queste pratiche.

In genere, le mascherine chirurgiche hanno una durata di 2-3 ore, i dispositivi di protezione individuali sono invece pensati per durare almeno 8 ore. Passato questo intervallo di tempo, è bene che la mascherina sia gettata e sostituita con una nuova, in quanto la sua efficacia non può più essere garantita.

In commercio esistono anche dispositivi riutilizzabili: è possibile riconoscerli dal momento che sulla confezione è riportata la sigla R (per quelli monouso, invece, la sigla riportata è NR).  

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Ritenere che la mascherina chirurgica protegga dai virus

Le mascherine chirurgiche divenute obbligatorie da alcune settimane non rappresentano le soluzioni più indicate per proteggere dai virus. O meglio: possono evitare che una persona malata trasmetta il virus agli altri, ma non possono proteggere chi le indossa da eventuali contaminazioni provenienti dall’esterno.

Per questo esistono i dispositivi di protezione individuale, o maschere filtranti, regolati da una normativa tecnica molto rigorosa. In particolare, le mascherine FFP2 e le mascherine FFP3 sono pensate per proteggere il personale medico sanitario e, in genere, chi vive accanto a individui infetti.

Il funzionamento di queste maschere dipende dalla loro elevata capacità filtrante in grado di bloccare l’ingresso nelle vie respiratorie a microrganismi patogeni e inquinanti, fumi e polveri sottili di dimensioni davvero infinitesimali.

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