Mascherine per Coronavirus: ecco i principali modelli suggeriti dall’OMS

mascherine per coronavirus

Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19, le mascherine sono un argomento molto dibattuto. I primi tempi, gli stessi messaggi trasmessi dalle autorità si sono rivelati contrastanti e per i consumatori non è certo stato facile districarsi tra le varie tipologie di dispositivi in commercio e capire quali fossero i più efficaci contro il rischio di contagio.

In questo articolo proviamo a rispondere a domande come “quali sono le mascherine più efficaci contro il Coronavirus?” e cerchiamo di fare chiarezza facendo riferimento a quanto comunicato ufficialmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Mascherine per Coronavirus, cosa dice l’OMS

Alla domanda se è necessario indossare le mascherine per Coronavirus, l’OMS non fornisce una risposta univoca e universale per tutti. L’utilizzo delle mascherine, infatti, dipende da caso per caso, dalle condizioni di salute del singolo individuo e dal reale rischio di contagio cui è esposto.

Sicuramente, secondo l’OMS, questi dispositivi vanno indossati da chi presenta sintomi assimilabili a quelli del Coronavirus e da chi vive o lavora a contatto con persone potenzialmente malate.

Tutto, però, dipende dal tipo di mascherina che viene scelta, da come viene utilizzata e dalle norme igieniche che vengono associate all’utilizzo.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le mascherine per Coronavirus più efficaci sono i modelli FFP2 e FFP3 conformi alla norma europea EN 149. Queste, se indossate da tutti, possono contrastare la trasmissione del virus. Si tratta infatti dei dispositivi utilizzati da medici e personale medico sanitario che, da più di due mesi, combatte negli ospedali questa terribile malattia.

Nei prossimi paragrafi scopriamo come sono fatte e come funzionano questi modelli di maschere.

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Mascherine per Coronavirus, cosa dice l’OMS

Mascherine FFP1

Le mascherine FFP1 possiedono una capacità filtrante in grado di bloccare fino al 78% di particelle molto sottili come cemento, metalli e zolfo.

Sono molto utilizzate in settori manifatturieri come il tessile e la falegnameria ma, secondo le fonti ufficiali, non sono le più efficaci per proteggere dal contagio del Covid-19. Tuttavia, sono da prediligere rispetto alle classiche mascherine chirurgiche, che proteggono soprattutto da saliva e altri materiali organici.

Mascherine FFP2

Le mascherine FFP2 possiedono una capacità filtrante di particelle solide e liquide fino al 92%. Tra i materiali dai quali consentono di proteggersi ci sono alcuni metalli (infatti sono molto utilizzate da chi lavora nella metallurgia) e persino batteri e virus, come il Coronavirus.
Secondo l’OMS, quindi le mascherine FFP2 risultano strumenti di protezione efficaci durante questa pandemia. 

Mascherine FFP3

Le mascherine FFP3 sono le soluzioni in assoluto più efficaci contro il Coronavirus presenti in commercio.

Possiedono, infatti, una capacità filtrante pari al 98%: proteggono tanto da virus come, appunto, il Coronavirus, l’aviaria e la tubercolosi, quanto da particelle di materiali potenzialmente cancerogeni come il piombo e l’amianto.

Si tratta di dispositivi di protezione individuale (DPI) dotati di valvola di espirazione che si apre per far uscire il fiato. Pertanto, vanno indossate solo da individui sani e non da soggetti risultati positivi o infetti dal Covid-19.

Queste mascherine per Coronavirus (così come le FFP1 e le FFP2), di solito, sono monouso: significa che possono essere utilizzate per un periodo limitato e secondo le indicazioni riportate dal costruttore. Non possono essere riutilizzate, pena la riduzione della capacità filtrante e dunque dell’efficacia.

Tuttavia, un recente aggiornamento normativo ha introdotto l’obbligo per i produttori di specificare se si tratta di dispositivi riutilizzabili o meno (indicando le lettere R o NR, a seconda dei casi). Quelli riutilizzabili vanno disinfettati adeguatamente prima di essere indossati una seconda volta.

In ogni caso, le autorità sanitarie raccomandano di gettare le mascherine che sono venute a contatto con ambienti a rischio e di non utilizzare quelle che risultano danneggiate o che non sono state conservate in modo opportuno.

Mascherine per Coronavirus, quali non usare secondo l’OMS

Dopo aver chiarito quali sono le mascherine più efficaci contro il Coronavirus, l’OMS fornisce alcune indicazioni sulle mascherine che invece non assicurano alcuna protezione.

Come abbiamo visto, i modelli FFP1, così come le mascherine antipolvere, non proteggono dal contagio chi le indossa. Stesso discorso vale per le mascherine chirurgiche, che sono dispositivi medici certificati secondo le direttive europee e destinate a medici e infermieri.

Questi strumenti servono, infatti, a proteggere i pazienti durante una visita o un’operazione chirurgica, ma non offrono alcuna protezione al personale sanitario che le indossa. Questo perché non possiedono alcun filtro e non sono progettati in modo da aderire completamente al viso di chi le porta.
Pertanto, non possono assicurare una protezione efficace contro il Coronavirus. 

Mascherine per Coronavirus, quali non usare secondo l’OMS

Inoltre, se non usate correttamente, queste mascherine possono diventare dannose e controproducenti: chi le indossa potrebbe erroneamente sentirsi al riparo da qualsiasi forma di contagio e non adottare le norme igieniche fondamentali per contrastare la diffusione del virus. 

Lo stesso discorso vale per le maschere fai da te e per quelle in stoffa. Secondo le autorità in campo sanitario, infatti, non vi è alcuna evidenza delle capacità protettive di tali prodotti (che non possono quindi essere definiti dispositivi di protezione). Inoltre, i materiali di cui sono fatti potrebbero comportare ulteriori problemi di salute e allergie.

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