Mascherine polvere: come scegliere la mascherina giusta per le polveri sottili.

Mascherine polvere e coronavirus

Cerchi la soluzione giusta per difenderti dalle polveri sottili? Ecco le migliori mascherine per la polvere.

Mascherine & polvere sono un binomio spesso nominato in tantissimi contesti lavorativi, in cui il nostro sistema respiratorio potrebbe entrare a contatto con sostanze pericolose.

Se anche tu hai la necessità di proteggerti da questo tipo di minacce, è probabile che durante le tue ricerche ti sia già imbattuto in tante categorie di prodotti.

Ma qual è la mascherina giusta?

Ecco ciò dovresti sapere per fare la scelta migliore.

Mascherine polvere e protezione efficace

Mascherine antipolvere: ecco le principali categorie.

Le mascherine antipolvere sono dei dispositivi di protezione individuale, che hanno lo scopo di evitare che le polveri (anche molto sottili) possano raggiungere le vie respiratorie di chi le indossa.

In commercio esistono mascherine antipolvere adatte a diversi contesti, che possono essere sia riutilizzabili che monouso.

Per una facile distinzione, le maschere protettive vengono suddivise in due grandi classi di protezione:

  • la classe FFP: che comprende i facciali filtranti monouso in grado di proteggere naso e bocca da polveri invisibili e smog;
  • la classe P: che comprende semi-maschere o maschere integrali (solitamente rigide e riutilizzabili), che oltre che dalle polveri, proteggono naso e bocca anche dai gas.

Le mascherine antipolvere FFP (che a loro volta sono divise in FFP1, FFP2 ed FFP3), possono essere rigide o morbide, ma la loro consistenza incide solo dal punto di vista pratico e non sull’efficacia filtrante.

Quindi se per esempio dovessi lavorare in un’industria in cui vengono prodotte polveri metalliche, sia indossando una mascherina FFP2 rigida che una FFP2 morbida, il livello di protezione sarebbe lo stesso.

…e la mascherina antismog con valvola?

Per quanto riguarda la protezione dalla polvere, la presenza o meno della valvola sulla mascherina non incide sulla protezione di chi le indossa, infatti si tratta di uno strumento ideato per consentire una respirazione più confortevole, ma dal punto di vista della filtrazione dall’esterno verso l’interno non genera variazioni.

Se invece dovessi indossare una mascherina antibatterica protettiva della categoria FFP per proteggerti e proteggere chi ti sta intorno da eventuali agenti patogeni, allora meglio optare per i modelli senza valvola, gli unici in grado di filtrare la stessa percentuale di polveri, virus e batteri sia in entrata che in uscita.

Come le FFP, anche le maschere per la polvere della classe P a loro volta sono suddivise in tre sottocategorie che ne indicano il potere di filtrazione. Queste mascherine antiallergiche, come accennato prima sono riutilizzabili e prima di indossarle, occorre verificarne la pulizia e l’integrità.

Su questa categoria però, è meglio entrare più nei dettagli nel prossimo paragrafo, facendo riferimento ad alcuni contesti di utilizzo

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Mascherine & polvere: ecco i principali contesti di utilizzo.

Dopo aver letto il paragrafo precedente, avrai sicuramente le idee più chiare riguardo alle principali categorie di mascherine per la polvere. Ora però, è giunto il momento di conoscere meglio i contesti nei quali sarebbe più opportuno indossare un modello di maschera piuttosto che un altro.

Iniziamo col parlare delle maschere della classe P, le più “ingombrati” e le meno conosciute.

Le mascherine con filtro rigide della classe P sono indicate per l’utilizzo nei contesti ad alta concentrazione di polveri tossiche, difficili da trovare durante la quotidianità, e nello specifico:

  • le maschere P1 proteggono da polveri sottili;
  • le P2 oltre che dalle polveri proteggono anche da aerosol irritanti e gas;
  • le P3 invece, sono una barriera efficace anche contro gli aerosol più tossici come nichel, uranio e altre sostanze molto pericolose.

Dunque è facile intuire che queste categorie di maschere siano indicate soltanto per l”utilizzo nei contesti più pericolosi e non siano invece adatte all’uso quotidiano, che attualmente si sta facendo delle mascherine chirurgiche o i DPI, per proteggersi dal coronavirus.

A proposito di DPI, esaminiamo nel dettaglio anche i contesti di utilizzo delle varie categorie di facciali filtranti:

  • Mascherine FFP1: filtrano circa il 72% di particelle fini e sono perfette per essere utilizzate nei contesti lavorativi in cui ci potrebbe essere un’alta concentrazione di polveri fini non tossiche (come legno, carbone e silice).
  • Mascherine FFP2: filtrano polveri fini e tossiche, ma anche muffe, virus e batteri in una percentuale che va dal 92 al 95%. Dunque questa tipologia di mascherine è perfetta anche per l’utilizzo nei contesti medici o quotidiani più pericolosi.
  • Mascherine FFP3: sono le più performanti delle tre categorie, infatti riescono a filtrare fino al 98% di sostanze tossiche, virus e batteri dispersi nell’aria. Questa caratteristica fa sì che questa mascherina antiallergica sia adatta per essere utilizzata nei contesti lavorativi ad alto rischio, negli ospedali e in tutti quei casi c’è un’alta probabilità di contagio da malattie virulente.

Come vedi le mascherine antipolvere non sono delle semplici barriere per proteggere naso e bocca dalla polvere che si potrebbe sollevare mentre si fanno le pulizie in casa, ma si tratta di strumenti molto performanti, in grado di bloccare micro-polveri infinitesimamente piccole e pericolose, invisibili ad occhio nudo.

Mascherine & polvere nei contesti lavorativi

Mascherine antipolvere: sono utili per proteggerci dal coronavirus?

Nel paragrafo precedente abbiamo parlato soprattutto di filtrazione nei contesti lavorativi, ma le mascherine antipolvere sono utili anche per proteggere naso e bocca dal coronavirus?

Le mascherine della classe P, come hai potuto intuire già dai contesti di utilizzo descritti sopra, naturalmente no (anche perché sono scomode e ingombranti), e anche le mascherine della classe FFP1 non sono l’ideale, perché non sono in grado di bloccare le particelle più fini e pericolose come i virus.

Le categorie di mascherine FFP3, FFP2 (e l’equivalente mascherina KN95) invece, vengono utilizzate da sempre dal personale medico nei contesti più pericolosi, ed oggi hanno iniziato ad avere un largo utilizzo anche da parte della popolazione comune durante la quotidianità.

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In conclusione.

In questo articolo abbiamo descritto in linea generale tutte le principali categorie di mascherine per la polvere, in modo tale da avere ben chiaro quale categoria scegliere in base ai rischi.

Se lavori a contatto con polveri non tossiche possono bastare le mascherine FFP1, se invece durante il lavoro potresti entrare a contatto con polveri molto fini e aerosol molto tossici come uranio e nichel, allora ciò che ti serve è certamente una mascherina della classe P3.

Per quanto riguarda i facciali filtranti della categoria FFP2 ed FFP3 invece, il loro utilizzo è indicato non solo per proteggere naso e bocca dalle micro-polveri, ma anche da virus e batteri, quindi sono degli strumenti molto attuali in questo 2020 che sta avendo come protagonista la pandemia del Covid-19.

In ogni caso, ti ricordiamo che di qualsiasi categoria di mascherina tu abbia bisogno, è fondamentale verificare di avere a che fare soltanto con prodotti certificati e a norma, come quelli che trovi nel nostro store MaskHaze.

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