Mascherine trasparenti: proteggono davvero?

Protegge davvero la mascherina trasparente?

Tutto quello che c’è da sapere.

In questo periodo, si è dimostrato fondamentale l’utilizzo di dispositivi di protezione, quali le mascherine, al fine di contenere, per quanto possibile, l’espandersi dell’epidemia da Covid-19 che ha coinvolto tutto il mondo.

Inizialmente c’era chi le produceva in casa, con lembi di stoffa di diverso tipo, sia per combattere la noia del lockdown, che per garantirsene l’approvvigionamento.

Ora è possibile acquistarne svariati modelli, differenziati per dimensione, caratteristiche tecniche, ma anche per decorazione. L’uso così esteso, ha contribuito all’insorgere di nuove esigenze e di conseguenza ai vari tentativi di soluzione.

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Perché è così importante usare le mascherine?

L'importanza dell'uso delle mascherine

Negli ultimi tempi, le mascherine sono diventate sempre più importanti. Dapprima il loro uso veniva fortemente consigliato; poco dopo invece, è diventato obbligatorio indossarle in spazi chiusi e, nelle fasi più acute, anche all’aperto, soprattutto se in prossimità di altre persone.

Queste decisioni sono state prese nell’interesse di tutti, al fine di limitare fortemente la diffusione del virus Covid-19.

È risaputo infatti, che per contagiare il virus, non è necessario manifestarne i sintomi. Ciò significa, in altre parole, che anche una persona apparentemente in ottima salute ,può fungere da vettore e contagiare altre persone.

Le mascherine, rappresentano una validissima protezione in questo senso, in quanto è scientificamente provato che sono in grado di impedire alle particelle contenenti il virus di oltrepassare il tessuto, comportandosi come una vera e propria barriera protettiva.

Indossare la mascherina e farlo nel modo corretto rappresentano le uniche armi in grado di contenere la pandemia, oltre all’isolamento.

Le attuali evidenze scientifiche dimostrano infatti che l’utilizzo delle mascherine è efficace per ridurre la diffusione del nuovo coronavirus.

E il fatto di non avere sintomi e sentirsi in forma non è una scusa per non indossarle: gli asintomatici – tra cui spesso i bambini – sono responsabili di circa il 50% dei contagi secondo gli ultimi studi. Ecco perché ricordarsi di indossare la mascherina e farlo bene è fondamentale.

Perché rappresentano un argine alla diffusione e al contagio del virus. I Dispositivi di protezione individuale (Dpi ndr) devono essere indossati per proteggere se stessi, le maschere chirurgiche devono essere indossate per proteggere gli altri, quelle di comunità per tutelare maggiormente la salute di tutti riducendo l’immissione di virus nell’aria.

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Quanti tipi ne esistono?

Il termine mascherina indica in modo piuttosto generico quei dispositivi destinati ad un uso principalmente in ambito sanitario.

In base alle caratteristiche che presentano e alle situazioni in cui vengono utilizzate, si possono classificare come segue:

  • Mascherine chirurgiche
    Offrono un elevato potere filtrante dei flussi d’aria in uscita, rivelandosi perfette da indossare quando si desidera proteggere le persone circostanti.
  • Mascherine dpi
    Ne esistono 3 tipi (FFP1, FFP2 e FFP3) e sono particolarmente efficaci nel filtraggio di flussi d’aria in entrata. Come indica la sigla DPI (dispositivi di protezione individuale), sono perfetti per tutelare chi le indossa, ma se privi di valvola, sono altrettanto efficaci per i flussi in uscita.
  • Mascherine per la comunità
    Con questa espressione ci si riferisce alle mascherine in tessuto, che pur avendo la capacità di filtrare l’aria in entrata o in uscita, non godono di alcun riconoscimento ufficiale.

 

Mascherine in tessuto

La nuova frontiera delle mascherine: quelle trasparenti.

Questa diffusione senza precedenti dell’utilizzo delle mascherine non ha tardato, come spesso succede, ad evidenziarne i limiti.

Dopo poco, infatti, la comunità non udente ha cominciato a manifestare le proprie difficoltà nel comunicare in modo efficace in tutte quelle situazioni che prevedono l’utilizzo della mascherina.

Come è noto, le persone affette da sordità si servono quotidianamente della lettura del labiale per poter comunicare con gli interlocutori. Coprendo la bocca, la mascherina è presto diventata un grave impedimento al normale svolgimento di queste attività basilari.

Dalla necessità di modificare le mascherine, al fine di mettere a proprio agio tutti gli utenti, sono state progettate delle mascherine innovative, con una finestra trasparente in corrispondenza delle labbra.

Queste mascherine, oltre a restituire alla comunità non udente il diritto alla comunicazione, intesa come passaggio di contenuto, hanno permesso di tornare a condividere le espressioni facciali, importantissime per stimolare l’empatia tra le persone.

Si pensi, per esempio, alla sensazione di alienazione che può subire un bambino gravemente malato nell’interagire con medici e infermieri di cui non riesce ad intuire le espressioni.

Uno degli obiettivi di questa innovazione è infatti quello di rendere meno impersonale l’interazione tra medici e pazienti, in modo particolare nei casi che coinvolgono bambini, anziani e soggetti audiolesi.

Per questo motivo, un gruppo di ricercatori dell’EMPA e del centro EssentialTech EPFL ha progettato una maschera chirurgica integralmente trasparente ricavata da un materiale di origine naturale al 99%.

Il gruppo di ricercatori ha impiegato circa due anni a trovare la giusta combinazione di resistenza, trasparenza e porosità, arrivando alla creazione di una membrana fatta da un polimero sviluppato appositamente per questa applicazione.

La struttura di questa membrana è in grado di garantire il passaggio dell’aria e contemporaneamente il filtraggio della stessa, impedendo quindi a virus e batteri di superarla.

In conclusione.

Le mascherine trasparenti quindi, quelle omologate, garantiscono l’efficacia filtrante delle comuni mascherine.

Pensate per rendere meno impersonale il rapporto medico-paziente, presentano il vantaggio di non ostacolare la comunicazione, verbale o meno, tra gli interlocutori.

Utilizzandola, sarà possibile facilitare notevolmente le interazioni specialmente con bambini, anziani e non udenti.

Insomma, una mascherina innovativa, quasi completamente di origine naturale e molto più inclusiva delle classiche mascherine.